Nel 1973, IBM venne affiancata da ITC (l’attuale Verbatim) nella creazione di un guscio in grado di proteggere i dispositivi dai danni e dalla polvere. Non solo, nel 1976, sempre ITC inizia la produzione di massa dei floppy disk attraverso la creazione di un media factory, attraverso l’impiego di un rivestimento in Teflon. Come per ogni tecnologia che si rispetti, gli ingegneri IBM lavorarono fino al 1976 per la definizione di un nuovo standard di floppy disk, progettato su richiesta dei Wang Laboratories. Questi ultimi, infatti, avevano la necessità di un dispositivo di archiviazione più compatto e capiente, da affiancare ai propri sistemi desktop. Da questa collaborazione nacquero i floppy disk da 5,25 pollici. Da questo momento in poi, il mercato floppy disk ebbe un’enorme frammentazione. Anno dopo anno, le principali aziende, tra cui Sony, presentarono i primi floppy disk da 3,5 pollici, ribattezzati micro floppy disk. Non solo, altri produttori realizzarono floppy da 2 pollici e molte altre varianti. Anche la loro capacità venne migliorata. Dai 360 KB della versione da 5,25 pollici, l’industria è arrivata alla produzione di versioni da 1,44 MB e 2,88 MB. Ovviamente, con il passare del tempo, i floppy disk divennero rapidamente obsoleti e, a metà degli anni ’90, il nuovo standard come supporto di archiviazione diventò il CD-ROM.
Coloro che hanno vissuto l’epoca in cui i floppy disk erano uno strumento di archiviazione usato da tutti rimarranno sorpresi nello scoprire che, nel 2016, il Pentagono li utilizzi ancora. La conferma giunge da un rapporto del GAO (Governament Accountability Office) degli Stati Uniti, il quale evidenzia l’utilizzo di floppy disk da 8 pollici all’interno del programma nucleare del Pentagono. Ad accompagnare i floppy disk vi sono anche i computer IBM Serie 1 degli anni ’70. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, quindi, sta utilizzando floppy disk da 8 pollici in un sistema legacy che coordina le funzioni operative delle forze nucleari della nazione, ovvero missili balistici intercontinentali, bombardieri nucleari, aerei cisterna di supporto e molto ancora. Se da un lato potremmo trattare i floppy disk e i computer IBM Serie 1, dall’altro è importante sottolineare il fatto che, pur trattandosi di tecnologie antiquate, siano in grado di rispondere alle esigenze. Tuttavia, il Pentagono ha già previsto un aggiornamento delle apparecchiature entro il 2020. Tutto ciò dimostra che i floppy disk, seppur considerati da molti obsoleti, possono essere uno strumento di archiviazione estremamente importante, soprattutto in ambiti dove sono necessarie misure di sicurezza estremamente elevate.
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