Il gruppo – Una bacheca in cui condividere idee, riflessioni, foto, pensieri, ma anche denunce e proposte per rendere Perugia una città migliore. Una piazza virtuale dove un semplice dibattito si trasforma in un momento di partecipazione attiva. “Questo gruppo ha ridato un senso al concetto di militanza politica”, ha affermato Pasquino Perugino, un avatar, un nome e un personaggio di cui nessuno conosce la vera identita’ ma che online si e’ guadagnato la fama diopinion leader.
Le battaglie social – Tanti i successi passati dalla pagina Facebook alla realtà, come la battaglia per salvare San Bevignate o il ruolo svolto nelle ultime elezioni comunali che hanno sancito la sconfitta storica di un centrosinistra che governava la città da 70 anni. “Voi avete avuto questo merito – ha detto Diego Mencaroni, capogruppo Pd in comune – avete fatto eleggere Sindaco Andrea Romizi. Perché avete interrotto quella spirale di non ascolto che ha caratterizzato per molto tempo l’amministrazione comunale. Manca dell’affidabilita’ che solo il mestiere del giornalista puo’ garantire, ma é comunque un ottimo mezzo di comunicazione e di informazione”.
Le istanze dei cittadini – Anche l’ assessore Fioroni ha riconosciuto il successo di gruppi come questo, capaci di colmare quel gap sempre più ampio tra amministrazioni e cittadini,tra il livello a cui vengono prese le decisioni e quello in cui in cui c’è chi, queste decisioni, le subisce. “La politica – ha infatti sottolineato – ignora i topics della gente comune, sui social invece l’effetto di ogni post, tweet o dichiarazione é un effetto moltiplicatore. I social attivano nuove forme di approfondimento e si fanno portavoce di nuove istanze che poi trovano spazio nei canali informativi tradizionali”.
Social network e giornalismo – L’avvento dei gruppi Facebook città per città ha cambiato anche modo di fare giornalismo secondo Ivano Porfiri, direttore della testata online Umbria24: “Questi gruppi sono nati e si sono sviluppati in un momento in cui la città stava vivendo un momento poco felice.Quelle bacheche, per noi, sono platee che danno visibilita’ e spunti per nuove notizie e approfondimenti. E che cosa deve fare oggi un giornale se non interessarsi di quello che interessa la gente?
La moderazione – Ma post su Facebook e commenti presentano, non solo ai giornalisti, nuovi problemi, tra cui quello della moderazione: dov’e’ il confine tra libera espressione e insulto? Come comportarsi? Se la professione del giornalista é regolata da norme deontologiche, i social network sono invece un luogo in cui tutti sono liberi di dire tutto, sta ai moderatori del gruppo, quindi, stabilire il limite invalicabile.
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