Il secondo convegno ‘La lingua (ab)batte’, classe 2024, organizzato e promosso dalla professoressa Antonia Ruspolini, docente di Lingua e civiltà straniera (Inglese), all’I.I.S. ‘Giordano Bruno’ di Perugia, diretto dalla professoressa Anna Bigozzi, si è posto proprio questo obiettivo: indagare il tema della cultura a partire dalla lingua, o, per meglio dire, dalle lingue, per sottolineare l’importanza dell’arte di comunicare e di esprimersi mediante linguaggi e registri differenti. Consapevoli che, come ha affermato la stessa professoressa Ruspolini, ‘la conoscenza delle lingue straniere è un tesoro prezioso che ci apre le porte a un mondo di opportunità’.
La seconda edizione del convegno di Istituto ‘La lingua (ab)batte’ si è tenuta ieri, 31 maggio 2024, dalle 8.00 alle 13.40, nell’aula magna dell’I.I.S. ‘Giordano Bruno’ di Perugia: una mattinata, questa, di formazione, scambio dialettico e dibattito su argomenti di natura linguistica e culturale, oltre che di proficua interazione tra scuola e Università.
Oltre alle studentesse e agli studenti dell’innovativa e sperimentale scuola perugina, che hanno condotto delle ricerche negli ambiti della linguistica storica e comparata, delle tecniche di comunicazione e del linguaggio dei segni, esponendone, poi, i risultati in lingua italiana, inglese e francese, hanno, infatti, partecipato le professoresse Diana Peppoloni e Paula Limão del Dipartimento di Lettere – Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Perugia (v. programma del convegno).
Ad apertura dei lavori, e dopo i saluti istituzionali della Dirigente scolastica, la professoressa Anna Bigozzi, ha fatto leva sul concetto di ‘comunicazione efficace’, la professoressa Ruspolini, la quale ha affermato: ‘studiare le lingue non riguarda solo la capacità di parlare, leggere, scrivere e ascoltare. È molto di più. Imparando una lingua, acquisiamo la capacità di comunicare efficacemente con persone provenienti da diverse culture. Questa competenza è fondamentale in un mondo globalizzato, dove le relazioni interculturali sono sempre più importanti’.
La lingua, inoltre, ha sottolineato sempre la professoressa Ruspolini, è cultura: ‘ogni lingua è un veicolo per immergersi nella cultura di un paese. Attraverso lo studio delle lingue, possiamo comprendere le tradizioni, la storia, la letteratura e la mentalità di una comunità. È come aprire finestre su mondi diversi e arricchire la nostra prospettiva. Perché, secondo un concetto cardine della linguistica, la lingua è sempre il riflesso della Weltanshauung, cioè la visione del mondo del popolo che la parla’.
Come non citare, poi, le opportunità professionali? ‘Le lingue straniere aprono le porte a opportunità di lavoro internazionali. Chi parla più lingue ha un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro. Le aziende cercano professionisti che possano comunicare con clienti e partner in tutto il mondo. Quindi, investire nello studio delle lingue è un investimento nel nostro futuro professionale’, ha ribadito la docente.
Una sfida, questa, con la quale le scuole (e anche l’I.I.S. ‘Giordano Bruno’ di Perugia) sono chiamate a interfacciarsi, in quanto il mappamondo sta cambiando, con ‘nuove latitudini e longitudini che si stanno imponendo nello scacchiere della cultura e di conseguenza, noi docenti – ha evidenziato la professoressa Ruspolini -, dobbiamo ricalibrare le nostre bussole del sapere per meglio aiutare a orientare i nostri studenti e studentesse’.
In conclusione (e questo convegno ne è stato una testimonianza), studiare le lingue è un invito alla tolleranza e all’integrità. ‘La lingua (ab)batte’, dunque, stereotipi e pregiudizi, al fine di farci divenire ‘cittadini del mondo’, in grado di costruire dei ‘ponti’ tra noi stessi e gli altri. Questo perché, ha rimarcato la docente, ‘l’inclusione linguistica è inclusione culturale e, quindi, inclusione sociale. In tempi in cui il mondo appare complesso e “intraducibile”, le lingue si pongono a noi come faro, come guida per navigare questi nuovi orizzonti geografico e semantici. Studiando le lingue, diventiamo capaci di sentirci a casa, altrove’.
Un momento, questo, in cui le docenti e i docenti, e le studentesse e gli studenti hanno immaginato il proprio futuro, pianificando la scuola del presente.
Di seguito, il programma del convegno:
8.00-8-15: afflusso dei partecipanti, saluti della Dirigente scolastica, professoressa Anna Bigozzi, e apertura dei lavori.
8.15-9.00: ‘Keynote speakers’ – Prof.sse Paula Limão e Diana Peppoloni (UniPG): ‘Portoghese o spagnolo, perché non portunhol?’ ‘Basta capirsi? L’intercomprensione per la comunicazione delle lingue’.
9.00-9.20: Giole Momi (1DL) – ‘La lingua ladina’.
9.20-9.40: Vanja Antonic, Diana Piandoro (4DL) – ‘Variante austriaca della lingua tedesca’.
10.00-10.20: Giulia Valocchia, Martina Sorbaioli (4AL) – ‘Le radici indoeuropee’.
10.20-10.40: Al Hassania Zigou (4AL) – ‘Langue et pensée’.
11.10- 11.30: Francesca Covarelli, Isabella Mechelli (2DL) – ‘The international language: body and sign language’.
11.30-11.50: Agapi Casto Pavlidou (3DL) – ‘La lingua di Tolkien’.
12.00-12.20: Caterina Bricca (5CL) – ‘Comunicare senza barriere’.
12.20-12.40: Fabio Latanza (5AL) – ‘Korean language’.
12.40-13.00: Nadia Fettahe (5AL) – ‘English, Dutch and German compared’.
13.00-13.20: Claudia Necula (5AL) – ‘Fashion language’.
13.20-13.40: chiusura dei lavori.
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