Il procuratore – Lunedì mattina, durante le repliche, il procuratore aggiunto Antonella Duchini si è soffermata sui principali elementi d’accusa e sul “concorso” di Valerio nell’omicidio. “C’è il movente – ha spiegato il magistrato -, la volontà omicidiaria, ci sono le chiavi dell’appartamento fornite al padre per aprire le porte, il falso alibi per Riccardo e il possesso della pistola ricevuta in eredità dal nonno, insieme alle informazioni sull’auto della vittima e alle conversazioni intercettate tra gli imputati durante le indagini”. Secondo il legale di parte civile, Nadia Trappolini, “le
calunnie pronunciate in aula durante il processo hanno ucciso Alessandro Polizzi per la seconda volta”. “Non sono mai state fatte valutazioni negative o calunniose su Polizzi” ha ribattuto il difensore di Valerio, Manuela Lupo.
“Abbiamo solo detto – ha aggiunto – che l’imputato ha subito aggressioni da Polizzi”.
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