L’artista – Giuliano Giuman, maestro del vetro, celebra i suoi 50 anni di attività con oltre 40 opere messe in mostra fino al 12 aprile a Perugia. Antesignano della ricerca con il vetro, che lo caratterizza nel panorama internazionale da alcuni decenni, Giuman vi fa confluire i presupposti concettuali del suo lavoro, uniti a una straordinaria perizia tecnica. Nato a Perugia nel 1944, dopo studi musicali, a 20 anni inizia a dipingere. Suo maestro è stato Gerardo Dottori. Oltre alla pittura, per la sua ricerca, utilizza altre espressioni artistiche quali: la fotografia, la musica, l’installazione e la performance. Dal 1985 inizia a lavorare anche su vetro che diventerà il suo supporto privilegiato. Dal 1993 ha realizzato numerosi manifesti e tutte le scenografie di Umbria Jazz. Ha vinto numerosi concorsi nazionali per edifici dello stato italiano e lavora quasi esclusivamente su commissione. Ha tenuto circa 100 mostre personali e 200 collettive in gallerie e musei in Italia e all’estero.
La mostra – Promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo MIBACT, dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, dal Comune di Perugia, dall’Università per Stranieri di Perugia e dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, l’esposizione è curata da Fabio De Chirico, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed etnoantropologici dell’Umbria e da Bianca Pedace e sarà visitabile fino al 12 aprile 2015. Un’ultima volta “creativa” che documenta una fase che per intensità, pienezza e tensione rivela l’ispirazione ultimativa e potente della piena maturità dell’artista umbro confrontandosi, in modo inusuale e imprevedibile, con temi archetipici dell’umanità di tutti i tempi. Il mito, il sacro, gli elementi, la storia dell’arte, la polis, l’identità: Polifemo ferito nella grotta dei Ciclopi, Narciso riflesso e innamorato di se stesso, Medusa, Apollo alludono ad antichi rudimenti dell’immaginario occidentale, così come le opere dedicate alla grande metafora del viaggio. Il sacro e la sfera religiosa, riassunti nella meditazione sottilmente formale e iconografica dell’installazione intitolata “Ultima Cena”, si accompagnano a una riflessione sulla storia dell’arte, in bilico sulla soglia del museo. La mostra si articola in più sedi, di elevato valore simbolico, nel centro storico della città di Perugia: dagli spazi della Galleria Nazionale dell’Umbria e del Comune a Palazzo dei Priori, che ospiteranno il percorso principale, a quelli dell’Università per Stranieri, al Museo dell’Accademia.
Last time – È una finestra aperta sulla produzione attuale dell’artista, punteggiata da pochi e mirati rimandi alla sua storia, che si è intrecciata con le vicende più rilevanti dell’arte contemporanea internazionale, dal concettuale al ritorno alla pittura fino alla peculiare cifra musicale. L’esposizione è costituita da opere recenti e quasi tutte appositamente realizzate. La mostra si conclude con una dichiarata adesione concettuale, che ritorna alle origini dell’itinerario dell’artista: l’affermazione relazionale dell’autoritratto “Io sono le persone che ho incontrato” chiude il cerchio aperto dall’azione partecipativa e relazionale della mostra di Giuman a Palazzo dei Priori nel lontano 1976.
Photo Credit: Davide Castellucci
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