Tra gli obiettivi della mostra vi sono i seguenti:
– Ricerca, salvaguardia, diffusione e tutela di ricami, merletti e tessitura d’Arte, ancora presenti sul territorio, in quanto patrimonio immateriale dell’Umanità, che merita di essere tramandato alle generazioni future.
– “Unire” e “riunire”, in una condivisione di intenti, mani operose di donne, ma anche di uomini che hanno saputo innovare e far conoscere al mondo tante lavorazioni prevalentemente muliebri preservandole dal rischio di sparizione, senza censurare la tradizione.
– Stimolare nei giovani l’interesse nei confronti del settore di nicchia per la ripresa di attività ad esso legate.
In ragione di ciò l’Associazione Arti Decorative Italiane-Ars Umbra ha inoltrato l’istanza al Mic – Ufficio Unesco (che ne ha dato riscontro in data 16/11/2021 segnalando le linee guida da seguire per la compilazione del relativo dossier da presentare all’Ufficio preposto), per il progetto di candidatura a Patrimonio Immateriale dell’Umanità denominato “La via del ricamo italiano” cui hanno già aderito il Club per l’Unesco di Perugia-Gubbio-Alta Umbria e il Club per l’Unesco di Udine.
La mostra di Citerna vuole essere una prima tappa tangibile del progetto di candidatura, in corso, che farà da volano ad altrettante mostre future programmate, non solo nella regione dell’Umbria, ma su tutto il territorio nazionale volte all’individuazione di Enti pubblici e privati, nonché Comunità che vorranno aderire e che riscontrano, sul proprio territorio, attività storiche ancora vive e pulsanti tramandate di generazione in generazione.
Cenni storici Associazione
Arti Decorative Italiane-Ars Umbra ® – Scuola di Ricami e Merletti – Centro Internazionale di Studi e Ricerche, è un’Associazione no-profit, con il principale oggetto sociale di riscoprire, valorizzare, diffondere e salvaguardare le attività artigianali tipiche tessili, mediante ricerche, studi, corsi di formazione nell’ambito delle professioni non organizzate ai sensi della L. 4/2013.
L’Associazione è rinata con l’omonima denominazione della cooperativa fondata nei primi anni Venti del Novecento dall’americana Romeyne Robert andata sposa nel 1902 al marchese Ruggero Ranieri di Sorbello. In corso Vannucci n. 8, proprio di fronte all’attuale ingresso del Comune di Perugia e della Galleria Nazionale dell’Umbria, la cooperativa aveva istituito uno spaccio aziendale dove erano conferiti e rivenduti i manufatti di tutte le scuole di ricamo, merletto, tessitura dell’Umbria, ma anche di altre regioni italiane, che facevano capo alla più grande cooperativa nazionale con sede principale a Roma de Le Industrie Femminili Italiane cui aderiva anche Arti Decorative Italiane.
Romeyne, nel 1904 aveva già fondato una scuola-laboratorio presso la residenza di campagna di Villa Pischiello a Passignano sul Trasimeno, dove faceva riprodurre, non solo punti e motivi individuabili come tradizionali dell’Umbria, ma addirittura rielaborazioni di antiche tecniche non solo locali e nemmeno soltanto italiane. La scuola e la cooperativa chiusero i battenti nel 1934, pare a causa delle troppo elevate tasse di import/export all’epoca istituite. Le lavorazioni tipiche della scuola del Pischiello erano eseguite esclusivamente su tele prodotte da “Tela Umbra. Lini tessuti a mano”, una scuola-laboratorio fondata a Città di Castello nel 1908 da Alice Hallgarten Franchetti, anch’essa americana ed amica di Romeyne.
A Romeyne e Carolina Amari, direttrice artistica della Scuola Ricami del Pischiello, si deve la creazione del “punto umbro antico, sorbello o portoghese”, gloria della scuola, costituito da un insieme di punti ad ago rielaborati e appartanenti sia alla tradizione locale, sia a scuole di ricamo e merletto toscane ed emiliane. Altra peculiarità della Scuola erano le peculiari nappe, nappine e bottoni che rifinivano agli angoli i manufatti eseguiti a punto umbro, sorbello o portoghese. Talvolta, nelle nappe e nappine a pendaglio, erano inserite fuseruole o fusaiole di ceramica che riportavano scritte propiziatorie o nomi di fanciulle.