Regione Umbria. “Come già ribadito in ben sette mozioni, sin dal mese di giugno 2015, dopo i lavori di riqualificazione delle infrastrutture di terra e l’ottenimento della concessione per la gestione di 20 anni, è necessario puntare sull’aeroporto dell’Umbria ‘San Francesco d’Assisi’ considerandolo fondamentale per lo sviluppo regionale e per il turismo. Anzi lo scalo dovrebbe diventare la sede del turismo umbro e degli uffici regionali per le azioni di marketing tese ad attrarre opportunità, imprese ed attività economiche”. Così il consigliere regionale Claudio Ricci (Ricci presidente) per il quale “è importante che il Governo tolga la tassa aggiunta di 2.5 euro a passeggero, che ha causato la perdita di alcune linee aeree. Gli elementi veramente essenziali per lo sviluppo sono: reperire almeno 3 milioni di euro in più all’anno per ampliare e consolidare le linee aeree, facendo entrare, per il 40 per cento almeno, i privati nella Sase (società di gestione); pianificare la stazione a ‘media alta velocità’ ferroviaria all’aeroporto, per collegarlo con la rete europea e gli altri aeroporti a partire da Roma; programmare delle ‘piastre logistiche, servizi e di raccordo’ con le strade in corso di realizzazione, come quelle della quadrilatero Umbria Marche per il mare Adriatico con porti/aeroporti”.
Ricci spiega che “sul piano turistico, i flussi internazionali, nei prossimi 5/10 anni, arriveranno prevalentemente attraverso i servizi di trasporto aerei e quindi gli aeroporti, anche piccoli come quello dell’Umbria, sono determinanti per lo sviluppo socio economico e turistico. Su quest’ultimo punto – precisa e conclude – è vero che il turismo nel 2015 e all’inizio del 2016 è in aumento in Umbria, ma la presenza media (numero di giorni di permanenza) diminuisce e l’indice di occupazione delle camere è molto basso, in media annuale, fra alberghiero ed extra-alberghiero, del 20 per cento”.
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