Diversificare, infatti, significa dividere il proprio capitale su tipologie differenti di prodotti e attività finanziarie, riducendo l’esposizione al rischio che qualsiasi tipo di investimento può comportare. Quindi, quando si decide di fare degli investimenti, è bene differenziare il proprio portafoglio il più possibile e in maniera oculata. Questo per far sì che non si abbia a che fare solo con un tipo di prodotto, con un tipologia di rendita e con il rischio che, se l’investimento dovesse rivelarsi infruttuoso, si possa andare incontro ad ingenti perdite. Tra le migliori soluzioni alternative, vi sono gli investimenti in oro.
Perché inserire gli investimenti in Oro nel portafoglio?
Quando si ha a che fare con un momento di estrema incertezza da un punto di vista socio-politico ed economico, investire in oro rappresenta senz’altro un modo per difendersi da qualsiasi sorpresa negativa a livello di investimenti.
Qualsiasi evento esterno, anche non prettamente di natura economica, può destabilizzare i mercati ed alterare le prestazioni di titoli, obbligazioni e prodotti finanziari vari, che fino a quel momento erano, magari, andati molto bene, permettendo di ricavare rendite più o meno importanti.
L’oro, al contrario, non è direttamente affetto da queste dinamiche. Inoltre, quello del metallo giallo è un mercato globale, non locale, per quanto veda in New York e Londra i due poli più importanti. Le dimensioni di questo mercato, poi, sono davvero imponenti: parliamo di quasi 2 trilioni e mezzo di dollari, con un volume giornaliero medio di oltre 67 miliardi di dollari nel solo mercato Over The Counter.
Altro vantaggio di cui tenere conto in maniera piuttosto importante riguarda il fatto che l’oro riesce a resistere a qualsiasi tipo di svalutazione dovuta ai periodi di forte inflazione, cosa che non succede, invece, al denaro contante. Ne sanno qualcosa le famiglie argentine in queste settimane, dato che l’inflazione ha portato ad una svalutazione verticale delle banconote, rendendo inaccessibili anche acquisti di beni e servizi prima comuni alla stragrande maggioranza della popolazione. A conferma di quanto detto finora ci sono i numeri ufficiali dell’andamento trentennale (dal 1990 al 2020) del valore dell’oro, con un’impennata arrivata a sfiorare i 62.500 dollari al chilogrammo nel 2012 e mantenutasi poi sempre attorno ai 43.300 dollari al chilogrammo.
Oro come salvaguardia del capitale
Quindi, alla luce di quanto detto sinora, si può tranquillamente affermare che in un portafoglio di investimenti è sempre bene inserirne qualcuno sull’Oro, in modo tale che parte del capitale resti al sicuro da eventuali sorprese dovute all’andamento oscillatorio di altri prodotti finanziari. Non solo: solitamente un investimento in Oro consente di avere dei guadagni anche laddove il mercato immobiliare o quello basato sulle azioni abbiano delle flessioni improvvise, veri e propri crolli o rimangano deboli per tempo prolungato a causa di eventi esterni. Considerando l’ultimo quarantennio, quindi, l’Oro ha avuto un ruolo cardine nel ridurre il rischio complessivo di perdite ingenti nell’ambito del proprio portafoglio di investimenti e rappresenterà ancora a lungo una scelta intelligente per diversificarlo in modo efficace e fruttuoso.