Giustizia è fatta: o meglio, legge è fatta. Perché se prima era opinione condivisa che difficilmente si sarebbe mai giunti ad una totale ricostruzione dei fatti di quella notte di Halloween, adesso c’è la certezza che mai si sapranno come andarono le cose. Oggi la giustizia italiana scrive una delle sue pagine più imbarazzanti, certamente non la prima né la più grave, purtroppo altrettanto certamente non l’ultima. “I segreti in fondo al mare” che bagna per tre quarti questo splendido Paese sono incalcolabili; davanti a questi segreti, e soprattutto ai loro custodi, la macchina giudiziaria italiana è stata a volte impotente, a volte impreparata, spesso complice. In questo caso si è assistito ad una condanna, ad un’assoluzione in appello, ad un annullamento della precedente assoluzione, ad una nuova condanna ed infine all’assoluzione finale da parte della Corte Suprema. Ennesima prova della relatività, dell’aleatorietà della giustizia italiana, i cui ingranaggi sono assolutamente da evitare per chiunque sia persona onesta, per chiunque, cioè, sia vittima o abbia qualcosa da perdere.
La sentenza di questa sera riconsegna l’Italia alla sua immagine di Repubblica delle Banane d’Europa, lasciando la famiglia Kercher con il dolore come unico ricordo del passato, compagno del presente e ossessione del futuro. Gli italiani onesti questa notte hanno un motivo in più per vergognarsi.
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