Da colletto bianco e pollice verde – Matteo ha fatto di una passione una professione. Una passione scoperta per caso dopo la fine di un lavoro dietro alla scrivania. “Lavoravo in un’agenzia di eventi a Milano – racconta -, ma il lavoro in ufficio non mi bastava più: sono cresciuto in campagna e prediligo le attività creative, il poter creare le cose belle. La ‘scintilla’ professionale mi è scoccata dopo aver detto basta al mio lavoro, aiutando degli amici nel restauro di una vecchia casa, tutto all’insegna dell’economia. Mentre gli operai si concentravano sui lavori della casa, io mettevo letteralmente le mani sulla parte esterna: il prato, gli alberi, i fiori. Lì ho capito che questo doveva essere il mio futuro”.
Così Matteo inizia a formarsi nel settore. “Ho portato a termine un corso alla Scuola Agraria del Parco di Monza – racconta -, che mi ha reso giardiniere professionista e, parallelamente, ho seguito un percorso di studi nel ramo della progettazione. Ho imparato come la progettazione di un’area verde ha il potere di rendere quel posto un luogo che racconta una storia. Un giardino deve raccontare una storia”. Il ritorno a Perugia segna l’inizio del vero percorso professionale. “Ho bussato ai cancelli di tutti i vivai della città – spiega -, fino a quando non sono stato assunto per un paio di mesi come giardiniere”. Poi il passaparola e un colpo di fortuna. “Terminato il rapporto di lavoro con un vivaio, ho aperto partita Iva ed ho conosciuto Helga Brichet che, proprio in quel momento, era alla ricerca di un giardiniere che si occupasse della manutenzione di un’area verde progettata da un architetto del verde inglese. Piano piano ho lasciato la manutenzione e ho iniziato a percorrere la strada della progettazione vera e propria, la mia passione”.
Come progettare il verde – Il lavoro del garden designer comincia in loco. “Il mio compito – spiega Matteo Spinelli – è quello di interpretare i gusti, le necessità pratiche e i desideri del cliente, in una perfetta simbiosi con quelli che sono gli spazi esterni e il loro utilizzo. Per farlo, sono necessari dei sopralluoghi sul posto, così da offrire soluzioni esteticamente belle, ma anche funzionali. Oltre al verde, infatti, vanno considerati gli aspetti architettonici: piscine, pergole, muri, gazebi, etc… Per la progettazione, mi appoggio ad un team di persone con cui lavoro in squadra: dai rilievi topografici ai biolaghi e biopiscine, per le illuminazione o gli impianti di irrigazione più complessi.
Perchè il giardino, nonostante nella maggior parte dei casi venga pensato a casa già ultimata, deve sempre integrarsi con gli edifici che circoscrive. Quello che i garden designer offrono – conclude il garden designer – è, infatti, un servizio di progettazione integrato in totale sinergia sia con gli aspetti architettonici che con quelli del verde”.
Il gravel garden – Ma non finisce qui. Perchè Matteo è un garden designer specializzato in gravel garden, “ovvero in giardini di ghiaia – spiega -. Uno dei vantaggi di questa tipologia da esterni è che ha una bassa necessità di acqua, perché la ghiaia trattiene l’umidità nel sottosuolo e impedisce la fuoriuscita di infestanti. Il gravel garden è un giardino che fiorisce da primavera fino all’arrivo del gelo e che è caratterizzato da piante mediterranee o esotiche, tipiche degli ambienti aridi provenienti da zone desertiche fredde, in grado di resistere alla siccità e ai nostri inverni”.
Una grande casa colonica costruita ex-novo sulla base di vecchi dati catastali, ma che riproduce fedelmente l’edificio preesistente. La necessità di legare l’edificio ad un ambiente naturale che ne sottolinei la storia e la tradizione rurale. Un terreno difficile dove la gente del posto dice non cresca niente e dove nel pozzo non c’è più acqua. Ne è nato un giardino naturale, con riferimenti ai Potagers Francesi, angoli di macchia mediterranea ed un apertura verso il paesaggio che accoglie in se le forme sinuose delle colline circostanti con i suoi uliveti. Un giardino dove alberi maturi e strutture in ferro lasciate arrugginire fanno intuire la presenza di un passato rurale ricco e vivo, oggi rivisitato secondo il gusto dei nuovi proprietari.
Nelle foto si può riconoscere il “Giardino di Ghiaia” (Gravel Garden), costituito da essenze mediterranee fiorite da Aprile a Novembre, aromatiche e che richiedono pochissima acqua.
Info e contatti Matteo Spinelli spinellimatteo@gmail.com www.uomonatura.it
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Matteo è uno degli affiliati al Coworking Riplace di corso Cavour a Perugia.
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