Riprendere il filo – Un filo rosso che lega, che unisce, materialmente e spiritualmente, tutto il centro storico di Perugia. Assieme al fratello, Alberto, regista e videomaker, e al team di Emergenze, progetto artistico ed editoriale, Antonio è partito lo scorso 27 febbraio da Porta San Pietro, a Borgo Bello con “Riprendere il filo, un avventura che “sai quando parti ma non quando arrivi. E se arrivi…”. Telecamere, macchine fotografiche, una scala bella alta ed ecco che l’ opera concepita dall’artista maltese Kristina Borg prende vita anche a Perugia. “Emergenze vuole portare l’arte contemporanea nella città per sfondare le barriere che abitualmente la separano dal cittadino comune – racconta Antonio – per dimostrare che per entrare in rapporto col territorio non servono i budget altisonanti che talvolta vengono accordati alle operazioni artistiche, è più importante l’energia. L’idea è quella di un’installazione partecipata, di un filo al quale si attacchino altri fili, materiali o simbolici”.
Il percorso – Un viaggio a zig zag attraverso i vicoli e le piazze della città. Un percorso, lungo 3 chilometri, per riprendere quel filo che a tratti è sembrato smarrito. Domani mattina, domenica 8 marzo, arriveranno al Cassero di Porta Sant’Angelo. Da un’estremità all’altra del centro per ispirare una ricomposizione delle varie esperienze che costellano Perugia. Un filo rosso come simbolo della necessità di tornare a legare insieme tutta la città, gli stranieri con i residenti, la politica con i cittadini, le associazioni con i commercianti. Rimbalzando da un balcone all’altro, Riprendere il filo è “un irripetibile occasione di dialogo”. Non foss’altro che per strada sono stati in molti a fermarsi e a interrogare Antonio, arrampicato sulla scala, nell’intento di fermare il filo a una finestra.
L’arrivo domani mattina – Nonostante il vento, il freddo e la pioggia di questi ultimi giorni Antonio e il suo team continuano a far camminare questo nastro rosso tra i vicoli della città. Giovani, pieni di energia e con le mani consumate dal freddo, domani mattina concluderanno la prima parte di questa avventura con una grande festa assieme alla città al Cassero di Porta Sant’Angelo. Convinti che “se riusciremo a lasciare qualcosa dietro le nostre spalle, sicuramente nasceranno fiori”.
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