SPOLETO. Tre gestori di tre diverse ditte di raccolta e commercio di rifiuti ferrosi e apparecchiature elettroniche sono stati denunciati dalla Guardia forestale di Spoleto per gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Le indagini – Una lunga e complessa attività d’indagine che ha coinvolto aziende operanti nei comuni di Spoleto e Terni e che è iniziata ad agosto, quando la Forestale ha accertato una prima infrazione in un terreno nello spoletino. La ditta stoccava rifiuti speciali non pericolosi ma non risultava abilitato per la raccolta di materiali ferrosi, come richiesto dall’albo nazionale dei gestori ambientali.
Compressori dei frigoriferi – Grazie agli elementi raccolti durante il controllo gli uomini della Guardia Forestale hanno poi successivamente intercettato lungo la statale 418 un camion che trasportava compressori di frigoriferi in disuso e materiale ferroso, i cosidetti RAEE, tra Spoleto e Acquasparta. Anche in questo caso il titolare della ditta di trasporto non era provvisto della licenza per il trasporto di compressori che rientrano nella categoria dei rifiuti speciali pericolosi a causa dei gas tossici contenuti al loro interno. Nel corso di un successivo controllo presso il centro di raccolta dove erano diretti i rifiuti, è stata accertata la presenza di altri rifiuti speciali pericolosi per un peso totale di 13 quintali. Oltre al sequestro penale preventivo dei rifiuti, il titolare della ditta è stato quindi denunciato all’autorità giudiziaria.
Danni all’ uomo e all’ ambiente – Il commercio illegale dei compressori dei frigoriferi in disuso, prelevati attraverso metodologie approssimative e prive dei minimi requisiti di sicurezza, rappresenta un fenomeno in espansione nel campo del commercio dei rottami ferrosi, dato il notevole peso della massa ferrosa costituita dal nucleo del compressore e contenente anche parti in rame. Lo smontaggio attraverso il taglio delle serpentine contenenti materia allo stato gassoso, effettuato da soggetti non abilitati e quanto meno autorizzati, produce un rischio sia per la salute dell’operatore, essendo il gas contenuto altamente nocivo se inalato, che dannoso e inquinante per l’ambiente circostante.
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