La risposta del sindaco ha lasciato basito il genitore, e non solo lui. “Norcia sta in piedi – ha detto il sindaco – come dimostrano le immagini dall’alto”. Come a dire: “Se non volete stare in albergo al Trasimeno tornate a Norcia, che una soluzione la troviamo”. Già, ma quale? “Forse il sindaco non si rende conto che la città è praticamente tutta da ricostruire – ha replicato il genitore – e non si rende neanche conto, né lui né gli altri rappresentanti istituzionali, di cosa significhi dormire insieme ad altre 60 persone, dato che parlano tutti di questi ‘famosi’ dormitori che dovrebbero arrivare a breve. Ci avevano promesso camper e roulotte nel giro di cinque giorni dopo il 30 ottobre, ci avevano detto che saremmo tornati nel giro al massimo di una settimana. Dove sono tutte queste cose?”. Il nervosismo, comprensibile, della popolazione, costretta ad ulteriori disagi nel disagio, sembra purtroppo destinato a salire. I terremotati somigliano sempre più a delle vittime in balia della burocrazia, dato che non si avverte una presenza politica forte in grado di dare indirizzi drastici a chi, all’interno delle istituzioni, si occupa delle varie pratiche necessarie all’assistenza della popolazione. Certo è che risposte come quella del sindaco, “Norcia sta in piedi”, certamente frutto di comprensibile stress, tutto fanno fuorché aiutare.
Terremoto, per il sindaco di Norcia “la città sta in piedi”: scontro verbale con un genitore
di Daniele Ubaldi - 12 novembre 2016Il commento del concittadino di Alemanno: "Come fa a dire cose del genere? Da lunedì costretti a fare avanti e indietro tutti i giorni dal Trasimeno per portare i figli a scuola. Abbandonati da tutti".

Norcia. “Norcia sta in piedi”. Con questa frase, più adatta forse ad un teatro di cabaret che a descrivere la fotografia della situazione, tragica, in cui versa la città di San Benedetto, il sindaco di Norcia Nicola Alemanno ha replicato a chi, fra i residenti sfollati al Trasimeno, nel lamentare l’oggettiva situazione di disagio in cui versa la popolazione ha fatto presente le ulteriori difficoltà logistiche che i genitori incontreranno a partire da lunedì, quando riapriranno le scuole per i loro figli. “Come facciamo a portarli a scuola tutti i giorni, se siamo relegati al Trasimeno senza possibilità di tornare a Norcia in pianta stabile?”, questa era la domanda di un genitore particolarmente “riscaldato”, che in realtà ha parlato con la bocca di molti dei circa 200 presenti al Park Hotel, dove ha avuto l’incontro tra l’amministrazione comunale e gli sfollati. “La nostra città – ha detto il genitore – è distrutta, non si può entrare se non accompagnati dai vigili del fuoco, le unità abitative sono in massima parte distrutte o inagibili. E noi, senza più lavoro, dovremmo anche fare avanti e indietro tutti i giorni dal Trasimeno a Norcia per portare i figli a scuola?”. I genitori chiedono un’alternativa, dato che le unità abitative non arriveranno che fra qualche mese.