martedì, 22 ottobre 2024 Ultimo aggiornamento il 21 ottobre 2024 alle ore 10:08

Bar di Sant’Erminio, via le slot machines

Andrea ed Elisa, i due fratelli che gestiscono il locale, hanno creato un vero e proprio "oratorio laico contemporaneo" rivolto alle famiglie. Laboratori tematici, cineforum, musica e teatro al posto della macchinette mangia soldi

 
Bar di Sant’Erminio, via le slot machines
Perugia.  Togliere le slot machines in favore di strumenti di sinergia e collaborazione. È nato da quest’idea molto semplice il progetto di Andrea ed Elisa Cecchetti, fratelli gestori del bar di Sant’Erminio. Stufi di vedere vite rovinate dalle macchinette mangiasoldi e spaventati dal “giro” che queste attiravano, hanno scelto di percorrere una strada diversa, aprendo il proprio locale che ha il pregio di essere particolarmente ampio ad attività socialmente utili, rivolte a bambini e famiglie. Un qualcosa che, spinto dal passaparola, ha via via preso sempre più piede, tanto da vedersi addirittura dedicati un servizio del tg2 e un editoriale de “La Stampa” all’interno della rubrica di Massimo Gramellini.

Le attività – Ma vediamo più nel dettaglio in cosa consiste tutto ciò: si tratta di una serie di appuntamenti fissi domenicali, che si svolgono tra ottobre e maggio, strutturati in laboratori tematici, cineforum, attività di musica, teatro e danza, incontri con rappresentanti della società civile, associazioni e forze dell’ordine (tra i soggetti coinvolti l’Arma dei Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, la Protezione Civile, l’AVIS) il cui scopo è trasmettere ai più piccoli, ma non solo, i valori della legalità e della convivenza civile, ma anche la conoscenza di arti e mestieri in via di estinzione. Questi incontri stanno tra l’altro svolgendo una fortissima azione di integrazione tra i residenti e le comunità straniere, perlopiù di recente immigrazione. Parallelamente a questa esperienza è anche nata un’associazione, denominata “A piccoli passi”, composta principalmente da agronomi, che mira alla riscoperta della cultura agroalimentare locale e funge da gruppo di acquisto consapevole con prodotti a km zero, oltre che a promuovere la visita ad aziende agricole del luogo.

Andrea ed Elisa, instancabili lavoratori (il bar infatti è aperto dalle 7 alle 24 nei giorni lavorativi e dalle 7 alle 20 nei fine settimana), sono in questo modo riusciti a coinvolgere l’intero quartiere di Monteluce in una dimensione familiare e comunitaria, per quello che loro stessi definiscono “un oratorio laico contemporaneo”. L’ultimo incontro in ordine di tempo, incentrato sulla lotta alla ludopatia, è stato tenuto da alcuni rappresentanti dell’associazione “Libera”, in collaborazione con il Movimento dei Focolari, mentre i prossimi appuntamenti in programma saranno dedicati: al mestiere di idraulico (l’8 marzo), al primo soccorso per bambini (il 15), al mestiere di falegname (il 22) e alla preparazione della torta di Pasqua (il 29).

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