Il codice penale – Nel documento si citano gli articoli del codice penale in materia di uccisione e maltrattamento di animali, come l’art. 544 bis che punisce con la reclusione da quattro mesi a due anni “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale” e il 544 ter che punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro chi, “per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.Sempre in materia di tutela degli animali, la Legge 281/91 stabilisce all’articolo 1 che “Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra umani e non umani e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”, ricorda la petizione.
Il garage degli orrori – Considerati i recenti avventimenti che hanno portato i carabinieri di Perugia a scoprire un vero e proprio laboratorio degli orrori nel garage occupato da un ventenne che lì dentro torturava gatti che trovava in giro per strada e considerato che le indagini stanno proseguendo al fine di individuare eventuali complici, la Lav invita tutti i cittadini a firmare la petizione perché non si senta più parlare di simili maltrattamenti.
Qui si può firmare la petizione
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