Nell’atto ispettivo Liberati e Carbonari domandano anche “per quale ragione nell’ala nuova già esistente siano stati trasferiti gli uffici del distretto sanitario e gli ambulatori, anziché le degenze, consentendo il proseguimento, almeno in parte, dell’attività ospedaliera. Se sia prevista anche una riorganizzazione logistica temporanea più dignitosa per i medici di famiglia e per i loro pazienti”. I consiglieri regionali di opposizione sottolineano poi che “da settembre 2016, giace senza risposta una interrogazione M5S in merito a richieste statistiche relative a ospedali e scuole umbre, loro grado di resistenza al terremoto, analisi di vulnerabilità eventualmente effettuate, anno di costruzione”.
Nell’interrogazione viene spiegato che “a seguito del terremoto del 26 ottobre, l’ospedale di Norcia è stato dichiarato inagibile ed evacuato in via precauzionale e i pazienti trasferiti nelle strutture ospedaliere di Foligno e Spoleto. La chiusura dell’ospedale costituisce un ulteriore deterrente alla rinascita di una comunità fortemente colpita dal sisma, rimasta logisticamente isolata per lungo tempo, scoraggiando le persone a restare in loco, private anche dei servizi sanitari essenziali. L’11 gennaio la Asl2 ha disposto il trasferimento altrove di letti e altri arredi dell’ospedale di Norcia, operazione che ha suscitato estrema disapprovazione nell’amministrazione locale e nella cittadinanza. L’assessore regionale alla Sanità – concludono – ha tuttavia dichiarato alla stampa che non esisterebbe alcuna volontà di depotenziamento, ma si tratterebbe di fase transitoria legata a opere di ristrutturazione rese necessarie dallo statusdi inagibilità della struttura”.
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