Nell’atto di appello si sostiene che, a differenza di quanto sostenuto nella sentenza di assoluzione, il rinvenimento della sostanza stupefacente all’interno dell’abitazione, il suo smaltimento mediante versamento nel water del bagno ed il rinvenimento all’interno della cassaforte di una somma di € 7.205, dimostri persuasivamente che i due imputati svolgevano un’attività dedita al commercio di sostanze stupefacenti.
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