Tra quella misurazione e quella del settembre successivo non ci sono state significative variazioni (compreso fra i 210 grammi e i 2 chili e 300 grammi) per i 165 partecipanti tornati per il follow-up. Ma perché ogni anno si avverte il bisogno di una nuova dieta per disintossicarsi dagli eccessi delle vacanze? E perché i buoni propositi di gennaio scompaiono con il tempo? Il motivo è che le diete che si discostano dalle proprie abitudini o che sono troppo drastiche e restrittive tendono a durare poco, per di più non insegnano a mangiare meglio né eliminano le “brutte abitudini” che predispongono al sovrappeso. Il risultato è il recupero del peso perso con un andamento altalenante (detto effetto yo-yo) che di volta in volta rende più difficile il dimagrimento.
Piuttosto che seguire diete fai-da-te o diete detossificanti, la cosa più utile che si possa fare è partire da un’attenta valutazione delle proprie abitudini alimentari, attraverso un diario in cui annotare tutto ciò che viene mangiato o bevuto, l’orario, il luogo in cui vengono assunti gli alimenti e i comportamenti associati al momento del pasto. Un occhio esperto è in grado di capire subito “gli errori” commessi ogni giorno ma, soprattutto, è in grado di insegnare le strategie necessarie per individuare le situazioni a rischio e affrontarle in modo più funzionale.
Spesso non è la quantità della dieta a causare l’aumento del peso ma la qualità dell’alimentazione legata a degli atteggiamenti disfunzionali che danno significati diversi al cibo . L’educazione alimentare si discosta così dall’atteggiamento prescrittivo delle diete e punta ad aumentare la consapevolezza dei comportamenti, promuovere adeguate abitudini alimentari e insegnare strategie per affrontare meglio le situazioni a rischio, che normalmente ci porterebbero ad abbandonare la dieta.
Dott.ssa Ornella Zito
Dietista-Nutrizionista
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