L’audizione – Liberati e Carbonari ricordano che mercoledì 8 giugno in prima commissione regionale si è tenuta l’audizione dei comandanti della Polizia provinciale di Perugia e Terni, Fiscella e Borghi. “Nell’incontro – spiegano – è emersa l’esigenza di delineare con urgenza il futuro e le attività che la Polizia provinciale sarà chiamata a svolgere, stabilendo il numero di personale necessario e gli strumenti per lo svolgimento dei servizi. Oltre gli aspetti di funzionalità, si è espressa la priorità di salvaguardare i livelli occupazionali e valorizzare un patrimonio umano e professionale altamente qualificato, altrimenti disperso in altri enti, per la gioia di chi è aduso a delinquere”. Una nuova audizione relativamente alla questione si svolgerà in data mercoledì 29 giugno, quando di fronte alla commissione si presenterà l’assessore Bartolini.
L’allarme – “L’assenza di un servizio di polizia dalle competenze specifiche e che ha sempre ben funzionato – proseguono i consiglieri – crea una situazione peculiare che va ad assecondare l’azione criminale di chi inquina, soprattutto alla luce dei molteplici disastri ambientali che stanno emergendo nell’intera Umbria, come avviene per quanto riguarda le discariche, oppure in Valnestore o nella Conca Ternana, ove la Polizia provinciale per prima ha avviato e rigorosamente seguito procedimenti giudiziari su illeciti commessi da multinazionali”.
La proposta – Per i rappresentanti del Movimento 5 stelle “è necessario avere una visione maggiormente improntata alla territorialità, che contempli le esigenze e le criticità delle comunità locali guardando al fabbisogno dei due territori di Perugia e Terni, senza più considerare il problema-Polizia provinciale come fatto complessivo regionale ove operare una improvvida mescolanza, spedendo a Perugia personale che si è formato sulle criticità ambientali di Terni e viceversa, ed evitando così inutili costi sociali e familiari, con un’inefficienza complessiva del sistema”. “Nella ripartizione del personale che andrà a comporre il Corpo delle polizie provinciali – spiegano – la Giunta regionale deve rispettare in maniera rigida e rigorosa una ripartizione proporzionata delle risorse umane, considerando il rapporto di 1 a 3 tra le due province, auspicando che vengano previsti almeno 30 agenti a Perugia e minimo 10 a Terni, così come ufficialmente richiesto dai comandanti anche nel corso dell’audizione citata”.
La denuncia – “In tutto questo – denunciano i politici – la Regione si limita tuttora a fare da spettatrice, mentre dovrebbe quanto prima dichiarare formalmente, e comunicarlo alle Province, quali siano le funzioni che intenda riallocare con legge regionale nell’ambito dei processi di riordino delle funzioni provinciali (come sancito dal 3° comma dell’art. 5 del DL 78/2015), quantificando le risorse umane e strumentali necessarie per il loro svolgimento, che dovranno poi essere finanziate conferendo risorse economiche alle Province stesse”.
Tag dell'articolo: Andrea LIberati, maria grazia carbonari, Movimento 5 Stelle, polizia provinciale.