Intellettuale ostinatamente arroccato sulla torre d’avorio. O mescolato alla massa. Un circolo, appunto, vizioso. Che inquadra, però, un tema tutt’altro che desueto. La società moderna è fluida, in costante divenire. E si è sviluppato, in Internet, un dibattito sulla fluidità della circolazione di idee, anche per quanto pertiene all’arte, all’estetica, alla cultura tutta. I topics culturali, al di là dei circoli stagnanti e dei tentativi di definizione terminologica e di nomenclatura, si nutrono di tale dibattito, pur rischiando di rimanere irretiti in un terreno farraginoso dato dall’assenza di figure di mediatori e di interpreti. A rischio fake-news. Si vive, oggi, un disagio dal punto di vista culturale, scaturito dall’allargamento della forbice fra cultura di nicchia e cultura estremamente semplificata. La cultura d’élite e quella popolare sono a rischio collisione. Invece, come è solito ripetere Mogol, la seconda nutre (dovrebbe nutrire) la prima.
Obiettivo principe di ‘Umbrò Cultura’ è proprio questo: creare uno spazio di sinergia fra ricerca e media, intessendo una rete di relazioni prima di tutto umane e basate sul dialogo costante, e proficuo, riabilitando, da un lato, le figure di interpreti e di mediatori culturali che sappiano porsi fra cultura e società e che siano in grado di comunicare e raccontare il prisma dell’arte nelle sue sfaccettature (dalla poesia alla narrativa, dalla storia alla scienza, passando per le arti visive e la musica), e facendo leva su un nuovo e differente concetto di politica culturale in grado di superare la spaccatura fra cultura ‘alta’ e cultura semplificata. Secondo un nuovo modo di approcciarsi all’autore. Presente, in carne ed ossa. E non solo dietro la penna dei suoi scritti.
Il 16 marzo, alle 11.30, nella libreria di Umbrò, in via Sant’Ercolano 2, a Perugia, Maria Borio, ideatrice del progetto, insieme a Raffaello Palumbo Mosca e ai giovani del comitato di redazione (che rappresentano diverse generazioni di studenti e studiosi), ha delineato, in occasione della conferenza stampa di presentazione, le linee programmatiche e il calendario delle iniziative di ‘Umbrò Cultura’ (questo, il sito, aggiornato in tempo reale: http://www.umbrocultura.com/; social: Facebook, Instagram, Twitter, Youtube). Un progetto, questo, che, originatosi da una costola di ‘Umbria Poesia’, concept ideato, a sua volta, nel 2016, intende proporre ogni forma di attività – dai seminari alle attività didattiche, dalla presentazione di libri alle esposizioni, a vere e proprie fasi laboratoriali –, al fine di valorizzare la ricerca in ambito culturale. Gli argomenti prescelti sono legati a temi cruciali del contemporaneo, e, se da un lato si nutrono della fluida diffusione di idee e categorie innescata dal dibattito sviluppato su Internet a partire dagli anni Duemila, dall’altro, intendono creare uno spazio di sinergia fra ricerca e media, intessendo una rete di relazioni, prima di tutto umane, in grado di contrastare la fugacità di opinione e la labilità della funzione del lavoro culturale. L’obiettivo principale degli incontri, discussi a livello collegiale da un comitato scientifico – composto da Franco Buffoni, Maria Borio, Barbara Carnevali, Milo De Angelis, Elvira Di Bona, Stefano Ercolino, Chiara Fenoglio, Umberto Fiori, Stefano Giovannuzzi, Guido Mazzoni, Raffaello Palumbo Mosca, Laura Pugno, Antonio Riccardi, Andrea Tarabbia, Italo Testa, Giorgio Vasta e Gian Mario Villalta – e supportati da un comitato di redazione – formato da Andrea Bruni, Andrea Carlini, Fabio Castellani, Erinda Islami, Costanza Lindi, Luca Padalino, Martina Pazzi, Maristella Petti, Filippo Andrea Rossi, Dinda Treppaoli ed Elena Zuccaccia – è quello di gettare le fondamenta per uno spazio umano fare cultura oggi. Uno spazio che offra, in ultima istanza, una sinergia fra diffusione culturale e media. Il progetto è stato inaugurato, il 5 e il 6 dicembre, ed il 9 dicembre dello scorso anno, rispettivamente, con le due giornate di studio dedicate a Sandro Penna, con cui l’Università degli Studi, in collaborazione con l’Università per Stranieri di Perugia e Umbrò (nei cui locali il 5 dicembre il poeta perugino è stato omaggiato con le letture poetiche di Franco Buffoni, Umberto Fiori, Elio Pecora e Gabriella Sica e con la proiezione del filmato ‘Sandro Penna. Croce e delizia’, per la regia di Gianni Barcelloni) ha omaggiato ‘il viandante poetico aduggiato dall’ombra’ (‘Sandro Penna (1906-1977), quarant’anni dopo’), e con l’incontro con la scrittrice Dacia Maraini, i personaggi dell’autrice de ‘La lunga storia di Marianna Ucrìa’ e nuovi modi di fare e pensare la politica, oggi. Il 13 febbraio 2018, invece, Antonio Moresco ha dialogato con Raffaello Palumbo Mosca in merito al suo libro ‘Fiabe da Antonio Moresco’ e agli emblematici personaggi fiabeschi. Questo, il calendario degli eventi in cartellone per l’anno corrente, che prevede anche un coinvolgimento delle scuole (Liceo ‘A. Pieralli’ di Perugia): il 23 marzo sarà ‘ospite’ ‘La poesia’ di Mario Benedetti, mentre, il 28 marzo, sarà la volta di Giorgio Vasta, con ‘Dieci materiali per un bastone’. Il 18 aprile, Giorgio Falco parlerà di ‘Ipotesi di una sconfitta. Scrittori e lavoro’. Il seminario del 5 giugno, infine, sarà dedicato ad ‘Alcuni poeti (di) oggi’. Intanto, il 17 marzo, alle 17, si terrà il primo dei tre seminari dedicati alla scienza, a cura di Marco Mandarini: ‘La scienza al servizio dell’uomo’ (gli altri due si terranno, rispettivamente, il 7 ed il 14 aprile e saranno dedicati alla politica e all’economia nella società tecnologica, ed alla ridefinizione della storia antropologica dell’uomo).
La definizione di ‘cultura’ e di arte, insomma, forse consiste proprio nell’assenza di definizioni. In fondo, come scrive Velotti, esse esirebbero «esemplarmente la condizione stessa del costituirsi di una famiglia, come formazione più originaria di quella, definitoria, di classe».
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